La cartografia aerofotogrammetrica, molto sinteticamente, non è altro che la riproduzione (un tempo su carta, adesso in formato digitale) di tutti gli elementi del territorio rilevati mediante fotografie aeree.
La ripresa aerea è l'elemento base per la realizzazione della cartografia e del successivo database topografico. Il flusso produttivo di tale procedura consiste in primo luogo nella realizzazione di un piano di volo che copra senza soluzione di continuità il territorio da cartografare. Vengono quindi scattate serie di fotogrammi da camere da presa montate su appositi velivoli. I fotogrammi hanno la caratteristica di essere eseguiti ad una quota di volo strettamente proporzionale alla scala di realizzazione della cartografia e devono consentire la riproduzione della visione stereoscopica del territorio. La visione stereoscopica è garantita dalla sovrapposizione di circa il 60% tra fotogrammi consecutivi e consente la gestione tridimensionale del territorio. La ripresa aerea viene eseguita quindi per “strisciate”: se una singola strisciata non fosse sufficiente a coprire il territorio, ne verrà eseguita una seconda parallela alla precedente che dovrà avere una area di sovrapposizione con l'altra pari ad almeno il 15% , poi una terza e così via fino alla completa copertura della zona interessata. La parte comune a due fotogrammi successivi delimita nei due sensi un'area denominata modello stereoscopico nella quale ogni particolare del territorio è visibile in 3 dimensioni perché fotografato da due punti di osservazione differenti.
Una volta realizzato il volo si provvede alla misurazione tramite strumentazione topografica di particolari al suolo ben identificabili sulle foto aeree chiamati punti fotografici d'appoggio cioè punti di riferimento necessari per l'orientamento assoluto dei modelli stereoscopici. Con l'avvento delle fotocamere digitali, della piattaforma inerziale GNSS-IMU e della strumentazione GPS a bordo del velivolo che permette di ottenere le coordinate assolute dei centri di presa di ciascun fotogramma, il processo di determinazione dei punti d'appoggio e il seguente calcolo della triangolazione aerea è stato enormemente velocizzato. Infatti se un tempo si dovevano implementare i punti misurati al suolo con 3 punti di legame per ogni modello stereoscopico, adesso è sufficiente determinare una coppia di punti a terra alla fine di ogni strisciata e agli spigoli del blocco della ripresa aerea per ottenere il medesimo risultato.
Il passaggio successivo è quello di riportare tutto ciò che appare nel modello stereoscopico in formato disegno 3d (un tempo solo cartaceo, adesso digitale). Questa fase è stata affrontata attraverso varie tipologie di strumenti che danno l'idea dell'evoluzione dell'aerofotogrammetria nel corso degli ultimi decenni. A titolo informativo è curioso ripercorrere queste tappe mediante il ricordo degli strumenti che si sono successi all'interno dello Studio A:
Grande importanza assume in questa fase l'esperienza dell'operatore restitutista che però non può prescindere da errori (errata interpretazione del particolare collimato, zone d'ombra, zone coperte da vegetazione, ecc.). Per sopperire a queste lacune si pone la necessità di implementare il prodotto della restituzione con la fase di ricognizione sul campo.
La ricognizione non è altro che la correzione degli eventuali errori interpretativi e l'implementazione del modello restituito mediante tutti quei dati e quelle caratteristiche territoriali deducibili soltanto attraverso un analisi diretta in campo. Le zone coperte da vegetazione o in ombra vengono integrate attraverso rilievi diretti e sempre in questa fase si provvede a raccogliere i dati inerenti la toponomastica ed eventualmente la numerazione civica. Alla classica ricognizione su carta, negli ultimi anni stanno prendendo sempre più campo i palmari portatili GIS, i quali, avendo un sistema GPS integrato, permettono di inserire gli elementi raccolti direttamente su supporto numerico in coordinate precise. La fase di editing è il processo più laborioso e complesso dell'intero processo produttivo poichè oltre all'inserimento delle correzioni della ricognizione, si verificano, tramite controlli e software specifici, la correttezza e la coerenza di tutti gli elementi costituenti l'elaborato e soprattutto viene sviluppato il database Topografico. In ultima analisi viene inserita e curata la veste grafica. Il prodotto così realizzato può essere utilizzato per la progettazione di piccole e grandi opere (strade, autostrade, ferrovie, ecc.), per lo studio di fenomeni territoriali, per il monitoraggio di eventi calamitosi, ecc. oppure utilizzata come base per la realizzazione di Sistemi Informativi Territoriali.